L'autore |
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Sono Venturella Antonino, abito a Campofelice di Roccella, impiegato
comunale, sposato, con tre splendidi bambini ed una grande passione...la
Targa Florio e l'automobilismo sportivo degli anni '50, '60 e '70. Questa grande
passione mi è stata trasmessa da mio padre Ernesto e da mio zio Tommaso,
ambedue molto appassionati, competenti ed amici dei protagonisti della Targa
Florio di quel tempo. Adesso la mia passione si concretizza nel collezionare modellini scala 1:43 di vetture
che hanno partecipato alla Targa Florio nel periodo 1906/1977, libri sulla Targa Florio e sull'automobilismo sportivo in genere, riviste e
giornali dell'epoca. Tutto ciò è molto difficoltoso e dispendioso. In
commercio si trova soltanto materiale recente e quello datato si può trovare
soltanto su internet e sulle aste on line. Ci vuole molta pazienza ed anche
fortuna. Si possono trovare libri introvabili e automodelli in
scala 1:43
montati a mano e, quindi, pezzi unici. Foto dell'epoca e materiale
iconografico in genere. Tutto materiale che permette una maggiore conoscenza
ed approfondimento di questa epopea motoristica, unica al mondo, che dura da
un secolo. |
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La Contessa Costanza Afan de Rivera,
nipote di Vincenzo Florio |
Vic Elford e la sua proverbiale disponibilità
di concedersi ai suoi fans. |
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Lo zio Tommaso e l'Ing. Mauro Forghieri |
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Il sottoscritto con lo zio Tommaso
(foto G.Petta) |
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Il sottoscritto con il Prof. Nino Vaccarella
(foto G.Petta) |
Vic Elford e la moglie Anita |
Mio padre Ernesto e
Geoffrey Goddard |

Questa foto per me è la più bella ed importante in assoluto. Motivi
affettivi mi legano ad essa. In questa foto sono raffigurati mio padre
Ernesto (il vigile urbano che applaude), Nino Vaccarella sulla sua Ferrari e
lo scenario è l'attraversamento della Piazza Garibaldi del mio paese,
Campofelice di Roccella. E,
come se non bastasse, il nome di mio padre è riportato nella didascalia
della foto pubblicata nel libro Track Pass di Doug Nye e Geoffrey Goddard.
L'anno scorso in occasione di una manifestazione in cui era presente il
campione ed amico Nino Vaccarella, dallo stesso ho fatto apporre una dedica
personalizzata sulla pagina che riporta la foto. Geoffrey Goddard, fotografo di fama internazionale, purtroppo deceduto
nell'aprile del 2006, era molto amico di mio padre Ernesto, a tal punto da
citarlo nella didascalia di questa foto. Soltanto l'anno scorso sono venuto
a conoscenza di queste foto di mio padre pubblicate in questo libro e della
sua amicizia con Geoffrey Goddard. Il modo in cui ho scoperto ciò ha
dell'incredibile e spiego perché. Tutto è dovuto alla mia ricerca continua
su internet di materiale cartaceo sulla Targa Florio. Un giorno mi sono
imbattuto in un'asta su Ebay di foto inedite relative alla Targa Florio
degli anni '60 e '70, ed in considerazione dell'elevato valore delle stesse,
ho contattato il venditore per trovare un eventuale punto d'incontro.
Bisogna premettere che il mio nick (nome) su Ebay corrisponde al mio reale nome e
cognome. Il venditore da me contattato mi rispose chiedendomi se io avessi relazione di
parentela con tale Ernesto Venturella, vigile urbano a Campofelice di
Roccella, che nella seconda guerra mondiale era stato fatto prigioniero
dagli inglesi in africa e deportato in Inghilterra, precisamente a Birmingham. Quando ho ricevuto questa e-mail di risposta ho letteralmente
rischiato di avere un malore, la persona cui si riferiva il mio interlocutore era mio
padre. A questo punto avevo una voglia irrefrenabile di sapere chi fosse il
mio interlocutore e come facesse ad avere queste dettagliate informazioni su
mio padre. La risposta che ebbi a questi interrogativi fu illuminante. Il
mio interlocutore era tale Doug Nye, giornalista inglese di fama
internazionale ed autore di numerosi libri di automobilismo sportivo tra i
quali il libro Track Pass, prodotto assieme al fotografo Geoffrey Goddard e
su cui erano state pubblicate un paio di foto raffiguranti mio padre,
ambedue riportanti il nome di mio
padre nelle rispettive didascalie. Evidentemente Geoffrey Goddard aveva
molto parlato a Doug di mio padre essendo venuto in Sicilia per la Targa
Florio per circa dieci anni consecutivi. Delle due foto in questione la prima è quella riportata a
sinistra in alto di
questo spazio, e l'altra in basso a destra, che raffigura mio padre con
altre due persone sostare in Piazza Garibaldi in attesa dell'inizio della
gara, delle quali lo stesso Doug Nye mi ha chiesto informazioni sulla loro
identità e ruolo in questo contesto. Ed allora quale migliore occasione di
questa per chiedere a chiunque conoscesse queste persone di segnalarmelo al
mio indirizzo di posta elettronica
(venturellaantonino@alice.it), ed io stesso
provvederò ad informare
di ciò l'ormai amico Doug Nye. |
Mio padre Ernesto e
Denis Jenkinson |

In queste due foto mio padre è accanto al famosissimo
giornalista specializzato in automobilismo sportivo Denis Jenkinson, per la
gente del posto mister barbetta per via della sua caratteristica barba.
Questo giornalista ha corso con i sidecar ed era proverbiale la sua passione
per gli sport motoristici. E' diventato famosissimo nel 1955 quando ha vinto
in coppia con Stirling Moss la Mille Miglia e, in questa occasione, è stato
il precursore degli attuali navigatori nei rally. A quei tempi nelle gare di
durata, solitamente i piloti correvano in coppia con un meccanico che alla
bisogna risultava essere molto utile. In quella occasione invece si creò
questo strano connubio, un pilota ed un giornalista, che si rese molto utile
avendo riportato su un rotolo di carta tutte le insidie ed i particolari
pericoli che poteva presentare un percorso stradale come quello
della Mille Miglia. Per molti anni, in occasione della Targa Florio, è
venuto
sulle Madonie ed in particolare a Campofelice di Roccella, ove ritrovava
amici ed appassionati come mio padre, il
quale
era agevolato nei rapporti con
gli stranieri che invadevano le nostre strade per via della perfetta
conoscenza della lingua inglese, derivante dai
sette anni trascorsi in Inghilterra dopo essere stato fatto
prigioniero dagli inglesi nella campagna d'Africa nel corso della seconda
guerra mondiale. |
Mio padre Ernesto, Totò Giorgi e
Nino Vaccarella |
 In
queste foto mio padre è in compagnia di Nino Vaccarella e del suo
grande amico Totò Giorgi, vigile urbano come lui, in quel di Collesano. Ogni
occasione era buona per rivedersi e festeggiare assieme il grande campione
ed idolo locale Nino Vaccarella, Palermitano e Collesanese di adozione.
Nelle due foto a sinistra si vedono piacevoli incontri tra amici, mentre
nella foto a destra è ben rappresentata l'apoteosi del tifo dei collesanesi
nei
confronti del campione, ed anche in questo frangente, mio padre era
presente a fianco degli amici Totò e Nino. A parte questo amarcord di
carattere personale ed affettivo va detto che
Nino Vaccarella suscitava emozioni e passione in tutte le Madonie e non
solo. Rappresentava il riscatto della terra sicula nei confronti dei grandi
campioni
internazionali
che venivano
a vincere e trionfare nelle nostre strade. E' quello che ha vinto di più, e
non solo alla Targa Florio. Le Mans, Nurburgring,
Sebring, Monza lo hanno visto trionfare. E' arrivato all'apice
dell'automobilismo sportivo senza mai trascurare la sua professione,
quella
di Preside. Forse sarà stato anche un limite non dedicarsi interamente
all'automobilismo sportivo, e forse anche questo da più
prestigio e valore ai risultati ottenuti sulle piste di tutto il mondo.
Spazio adeguato sul campione Nino Vaccarella lo trovate in un'apposita
sezione di questo sito. |
Mio zio Tommaso |
 Adesso
ha 84 anni ma la sua memoria nasconde la sua età. I suoi ricordi sono nitidi
e commoventi. Lui la Targa Florio
l’ha vissuta a stretto contatto con i protagonisti degli anni ‘50, ‘60 e
‘70. Gli amici della Ferrari e dell’Alfa Romeo avevano con lui un rapporto
speciale, di sincera amicizia e stima. Basti pensare che tutt’ora coltiva
quelle amicizie con telefonate che lo portano indietro nel tempo. Sentirsi
al telefono con Margherita, la moglie del suo grande amico Lorenzo Bandini,
(nelle due foto in alto) vincitore della Targa Florio del 1965 con Nino
Vaccarella, e tragicamente scomparso in quel maledetto 7 maggio 1967 a
Montecarlo. Vederlo scambiare gli auguri natalizi o pasquali con Ener
Vecchi, il mago motorista della Ferrari, o
Giulio Borsari, capomeccanico di Clay Regazzoni alla Ferrari, ambedue
arzilli ottantenni come lui, è commovente. Quando la sua mente ritorna
indietro nel tempo è un fiume in piena, gli aneddoti, i
ricordi, le
sensazioni lo rapiscono e la sua parola ti coinvolge
ed appassiona. Eugenio Castellotti lo portava con se nelle prove non
ufficiali nei giorni precedenti la gara, aggredendo con sapienza ed un po'
di incoscienza le curve del percorso, cantando Luna lunatica. O il conte
tedesco Wolfang von Trips, asso della Ferrari, che, malgrado il suo nobile
lignaggio e la sua professionalità, non disdegnava portare con se sulla
Ferrari l’amico Tommaso improvvisando una gimkana
scalzando i birilli disposti a salvaguardia della striscia bianca
delimitante la carreggiata pitturata da poco. Bandini, von Trips e
Castellotti non ci sono più, sono stati inghiottiti dal vortice della
passione per la velocità, mito ammaliante di quegli anni che purtroppo
spesso li strappava alle loro giovani vite. Mentre in occasione della
manifestazione di inaugurazione del
Museo Targa Florio di Collesano del 27
giugno 2004, personalmente ho avuto la gioia e la fortuna di accompagnare e
quindi assistere all’incontro tra mio zio Tommaso e Margherita Bandini, Ener
Vecchi e Giulio Borsari. Con i secondi l’incontro è avvenuto sulla scalinata
dell’ingresso dell’Hotel
Costa Verde. Roba da brividi, pezzi di storia che si incontravano dopo 32
anni, tutti ottantenni, commossi e felici di ritrovarsi dopo una lunga serie
di contatti telefonici durata un trentennio. Con Margherita l’incontro è
avvenuto nella hall dell’Hotel, si sono riconosciuti ed
abbracciati, hanno
ricordato Lorenzo, brevemente, per evitare eccessiva commozione imbarazzante. E’ stato un pomeriggio per me straordinario, ci siamo
congedati da Margherita e, con Vecchi e Borsari, saliti in macchina ci siamo
avviati verso Campofelice di Roccella. A quel punto ho pensato
che avrebbe fatto loro piacere fare tappa alle tribune di Floriopoli, e così
si è fatto .
Arrivati li c’è stato un po' di imbarazzo per via delle condizioni in cui
versa l’intera struttura di Floriopoli, dire abbandonata è poco, ma i
ricordi hanno preso il sopravvento ed è stato un susseguirsi
di racconti di
fatti, episodi e circostanze che li ha portati indietro nel tempo. Con un
po’ di emozione e di orgoglio siamo ritornati verso Campofelice di Roccella,
abbiamo preso qualcosa al bar e poi li abbiamo riaccompagnati all’Hotel
Costa Verde. Li ci siamo salutati e dato appuntamento per il giorno dopo a Collesano per l’inaugurazione del Museo Targa Florio.
Il giorno dopo a Collesano è stato un tripudio di passione e storia. C’erano
anche Nino
Vaccarella e Sandro Munari che, avendo scorto Tommaso nella folla, lo ha
abbracciato commuovendosi, come si
vede nella foto a sinistra, ricordando il
successo alla Targa Florio con la Ferrari 312 PB del 1972. Finita la
manifestazione ci siamo salutati affettuosamente. Una cosa è certa, di tutto
questo il ricordo rimarrà indelebile. |